Sanremo 2025: le nostre domande in sala stampa (Parte 2)

Scritto da il 07/03/2025

Il Festival di Sanremo non si limita a incantare con il suo spettacolo, ma offre anche uno sguardo esclusivo dietro le quinte, dove emergono le personalità e le emozioni degli artisti, soprattutto in sala stampa. Durante la settimana del Festival, infatti, si tengono le conferenze stampa di ogni artista in gara, momenti in cui abbiamo avuto l’opportunità di porre domande a diversi di loro. Così, abbiamo scoperto non solo le loro impressioni sul Festival, ma anche aneddoti, curiosità e riflessioni più personali.

In questo articolo, raccogliamo le risposte più significative emerse da questi incontri, offrendovi uno sguardo più autentico e intimo su Sanremo 2025.

GAIA

Gaia torna al Festival di Sanremo 2025 con il brano “Chiamo io Chiami tu”, un pezzo pop dal ritmo latino in cui ci si chiede come superare i blocchi emotivi che trasformano una relazione in un “limbo infernale”.

Ricollegandoci al tuo testo, tu nella vita sei più quella persona che chiama o aspetta di essere chiamata? Inoltre se vuoi raccontarci anche come ti stai preparando ai tuo prossimi progetti tra cui l’album in uscita e la data al Fabrique.

“Dipende, se devo ordinare del cibo sono sempre a prima a chiamare, se devo richiamare un date…aspetto un attimo, cuore mio. Poi dipende anche dal date! A parte gli scherzi, ci stiamo preparando per l’evento del fabrique il 7 maggio, e faremo live il disco che è praticamente pronto e uscirà il 21 marzo, ci saranno un po’ di collaborazioni”

BRESH

Alla sua prima partecipazione al Festival, Bresh porta “La Tana del Granchio”, un inno alla libertà, a cui tutti aspirano e forse l’unica cosa che ci manca. Un pezzo originale ma che sprigiona la personalità artistica e personale del cantante.

Quest’anno in gara c’è anche Rkomi, con cui tu hai un’amicizia storica, che effetto ti fa vedere quanta strada avete fatto insieme?

“È una roba pazzesca, io e Mirko abbiamo vissuto insieme 10 anni fa quasi, in una casa decadente, facendo anche un po’ la fame, io preparavo il riso bianco e lo mettevo nei bicchieri di plastica della birra. È stato e continua ad essere parecchio assurdo; ci siamo sentiti stamattina, ho visto la corsetta che ha organizzato come evento. Ogni volta che ci guardiamo è incredibile, ma il film continua!”

RKOMI

Rkomi torna dopo tre anni al Festival di Sanremo 2025 con “Il Ritmo delle Cose”, in una veste molto più emotiva e vulnerabile, emozioni che hanno caratterizzato anche la sua performance sul palco.

Dopo la tua partecipazione al festival nel 2022, e soprattutto nell’ultimo periodo ti sei preso una pausa, soprattutto di riflessione, cosa ti ha spinto a ripartire proprio dal festival?

“Ti direi che farei due differenze tra il primo Sanremo e il secondo, avevo 27 anni ora ne ho 30, sono cambiate un po’ di cose, ho fatto delle esperienze in più. Mi ricollego a “Il Ritmo delle cose”, che è un modo per rendersi conto dei milioni cambi di direzione che la vita propone in questo oceano pieno di correnti. La differenza sostanziale è che io sono più capace di reagire a questi cambi di direzione e quindi devo molto a questi tre anni.

La domanda però era un’altra, mi ha spinto sicuramente partire dal brano, che non è proprio accessibile al primo ascolto, così come la mia vita che non è accessibile al primo sguardo. “Il Ritmo delle cose” arriva a cavallo tra i 29 e i 30 che è stato un periodo pessimo perché ti prendi troppo sul serio, i primi matrimoni, i primi amici che fanno figli e quindi ti senti un po’ indietro. Mi ha spinto a guardarmi un po’ dentro e a guardare quello che è successo un po’ nella mia vita. Però questo momento ha fatto si che questo brano fosse il primo, o il secondo, singolo del mio prossimo progetto che arriverà appena sarà pronto ed è una serie di domande, semi che lancio nei giardini altrui e nel mio…vediamo cosa fiorirà!”

TONY EFFE

Anche Tony Effe, alla sua prima esperienza con il Festival, porta in gara una veste completamente nuova con il brano “Damme na mano”. Una melodia in dialetto che vuole essere un omaggio alla città di Roma mentre racconta una storia d’amore intensa e tormentata.

Tony, molti pensano di conoscerti al 100% basandosi sui tuoi testi. Speri che con questo nuovo brano si possa scoprire una nuova parte di te e magari cambiare l’immagine che il pubblico ha di te?

“Più che cambiare l’immagine, vorrei che la gente capisse che sono una persona come tutti, fatta di carne e ossa. Anche per me certe situazioni sono difficili: ad esempio, a Capodanno è stato complicato salire sul palco, e non ho problemi ad ammettere che ho pianto. So bene che non posso piacere a tutti, ma certe critiche mi fanno male, soprattutto quando diventano attacchi personali. Mi arrivano messaggi pesanti, come: ‘Chissà cosa pensa tua madre di te’. Se qualcuno mi dice semplicemente che una mia canzone non gli piace, lo accetto. Ma quando i commenti diventano offensivi, la cosa è diversa. So che questa dinamica esiste da sempre, e che mettere tutti d’accordo è impossibile. Anche artisti come Vasco Rossi hanno sempre avuto chi li ama e chi li critica.

Credo, però, che alla fine sia il pubblico a decidere: se le mie canzoni piacciono e fanno ballare e divertire i ragazzi, significa che il mio lavoro ha un senso. Quando ho iniziato, scrivevo testi molto forti e mia madre mi chiedeva cosa volessi fare della mia vita, suggerendomi di trovarmi un lavoro. Ma io ero convinto della mia strada e le rispondevo: ‘Non ti preoccupare, mamma, un giorno lavorerai per me’. A pensarci ora, ero ingenuo, ma la convinzione è fondamentale. Se una persona decide di diventare bodybuilder entro un anno e ci crede davvero, può riuscirci. Non mi sento un grande artista, ho ancora tanto da imparare, soprattutto nel canto. Non mi vedo come un fenomeno, so di avere fatto molta strada ma anche che c’è ancora molto da fare. Ogni volta che incontro qualcuno – che sia Brunori, Cristicchi, Lucio o Baby Gang – cerco di imparare qualcosa. Ogni persona, artista o no, può lasciarti qualcosa di prezioso.”

ACHILLE LAURO

Achille Lauro torna per la quarta volta in gara al Festival di Sanremo con “Incoscienti Giovani”, una ballad che parla di amore, di sentimenti e di Roma.

I tuoi look sono sempre iconici e molti prendono ispirazione da te, ma c’è qualcuno o qualcosa che ti ispira particolarmente quando si tratta dei tuoi look personali?

“Io semplicemente cerco di fare quello che suggerisce la canzone. In questi anni ho partecipato a tanti Festival, se ne sono dette di tutti i colori, prodotto di marketing, quando, in realtà, è tutto frutto di notti insonni, mio classico. Quindi, cerco di fare ciò: “Me Ne Frego”, suggeriva questo spettacolo glam rock, dove ho spinto l’acceleratore; adesso, nella mia vita normale, mi vesto abbastanza sobrio, elegante, seguo quello che mi suggerisce il gusto personale che va verso Rodolfo Valentino, Marlon Brando, James Dean. Quell’eleganza che ci contraddistingue all’estero.”

In questa seconda parte abbiamo esplorato alcune delle risposte più interessanti e significative dateci dagli artisti durante le conferenze stampa di Sanremo 2025. Ogni artista ha raccontato il significato dei propri brani e le emozioni dietro le canzoni, offrendo spunti di riflessione sui rapporti di amicizia, fashion e soprattutto con se stessi.

Domande a cura di: Sofia Melaranci e Alessia Gjoka

Sanremo 2025: le nostre domande in sala stampa (Parte 1) https://radio.uniroma3.it/sanremo-2025-le-nostre-domande-in-sala-stampa-parte-2/

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